Presbiacusia: Dalla Diagnosi alla Riabilitazione

La presbiacusia si definisce come una perdita uditiva correlata all’invecchiamento, caratterizzata da un deterioramento progressivo della comprensione del linguaggio parlato, di cui sono responsabili fenomeni di senescenza fisiologica del sistema uditivo, dalla coclea alle vie uditive centrali.

Il danno da presbiacusia si caratterizza tipicamente per una perdita uditiva neurosensoriale, bilaterale e simmetrica. Che interessa inizialmente le frequenze acute e successivamente quelle medie salvaguardando generalmente le basse frequenze.

La perdita tonale è associata a un deterioramento della detezione, localizzazione del suono e discriminazione verbale, specialmente in ambienti rumorosi. Questi aspetti contribuiscono a un peggioramento della socialità, emotività, funzioni cognitive e qualità di vita dell’anziano.

Come già indicato nell’epidemiologia delle ipoacusie, la presbiacusia colpisce circa il 70% dei pazienti oltre i 74 anni e si stima che oltre 250 milioni di persone nel mondo siano affette da ipoacusia correlata all’età.

Dal punto di vista eziopatogenetico, la presbiacusia è determinata da un deterioramento fisiologico delle vie uditive periferiche e centrali. Tuttavia, come per altre funzioni sensoriali, l’entità della perdita uditiva dipende anche da fattori genetici che costituiscono la suscettibilità individuale e da fattori ambientali. Pertanto, può essere considerata una patologia multifattoriale, in cui alla predisposizione genetica si associano fattori ambientali come:

  • Esposizione al rumore
  • Farmaci ototossici 
  • Alcol
  • Fumo
  • Diabete
  • Malattie metaboliche e cardiovascolari

I meccanismi genetici della presbiacusia non sono ancora del tutto noti, tuttavia sono stati identificati alcuni geni responsabili di un esordio precoce della patologia, come i geni AHL (Age hearing loss) in modelli animali.

La presbiacusia rappresenta una sfida complessa che richiede una valutazione accurata, un approccio personalizzato e interventi mirati per migliorare la qualità della vita degli anziani affetti da questa condizione uditiva.

Come viene effettuata la valutazione dell’udito per gli anziani con presbiacusia

Gli apparecchi acustici per gli anziani con presbiacusia vengono prescritti seguendo un processo che coinvolge diversi passaggi:

  1. Valutazione otorinolaringoiatrica: Il primo passo è sottoporsi a una visita otorinolaringoiatrica completa da parte di un medico specializzato. Questa valutazione include test dell’udito per determinare il tipo e il grado di perdita uditiva del paziente.
  2. Discussione delle esigenze uditive: Durante la consultazione, l’anziano discute le proprie esigenze uditive, lo stile di vita e le situazioni in cui ha difficoltà ad udire. Queste informazioni sono cruciali per la scelta del dispositivo più adatto.
  3. Scelta del modello: Basandosi sui risultati della valutazione e sulle esigenze del paziente, l’audioprotesista consiglia il modello di apparecchio acustico più adatto. Questo modello deve garantire una chiara amplificazione del suono, facilità d’uso e una lunga durata della batteria.
  4. Adattamento e personalizzazione: Una volta scelto l’apparecchio acustico, viene effettuato un adattamento personalizzato per assicurarsi che sia confortevole e fornisca un’adeguata amplificazione del suono in base alle specifiche esigenze del paziente.
  5. Follow-up e regolazioni: Dopo aver indossato l’apparecchio acustico, è importante effettuare follow-up regolari con l’audioprotesista per apportare eventuali regolazioni e assicurarsi che l’apparecchio funzioni correttamente e soddisfi le esigenze uditive del paziente nel tempo.

In conclusione, la prescrizione degli apparecchi acustici per gli anziani con presbiacusia avviene attraverso una valutazione approfondita, una scelta personalizzata del dispositivo e un follow-up costante per garantire un’efficace correzione uditiva e migliorare la qualità della vita del paziente affetto da perdita uditiva legata all’invecchiamento.

Quali sono i test utilizzati per valutare l’udito 

  • Esame tonale: Questo test valuta la sensibilità uditiva del paziente, misurando la soglia uditiva e identificando eventuali perdite uditive.
  • Esame audiometrico vocale: Concentrandosi sulla comprensione della voce e del linguaggio, questo verifica la capacità di riconoscere e ripetere le parole a volumi diversi con e senza rumori di sottofondo.
  • Valutazione della capacità residua: Questo controllo aiuta a determinare quanto l’udito residuo del paziente può essere utilizzato, informando sulle decisioni riguardanti gli interventi più appropriati, come l’uso di apparecchi acustici.
  • Test del parlato nel rumore: Misura la capacità di comprendere il parlato in presenza di rumore di fondo, valutando l’efficacia dell’anziano nell’ascolto in situazioni rumorose.

Questi esami sono fondamentali per valutare in modo completo e accurato l’udito del paziente con calo uditivo, consentendo di identificare le specifiche difficoltà uditive e di adottare interventi personalizzati per migliorare la qualità della vita e favorire una comunicazione ottimale.

Quali sono le conseguenze della presbiacusia sulla qualità della vita dei pazienti 

La presbiacusia, ovvero la riduzione della capacità uditiva legata all’invecchiamento, può avere gravi conseguenze sulla qualità di vita:

Difficoltà di comprensione del linguaggio parlato, specialmente in ambienti rumorosi come ristoranti. Questo può portare a isolamento sociale e perdita di interessi e attività.

  • Diminuzione dell’interesse nell’ascolto di radio e televisione.
  • Progressiva perdita di autostima, depressione e ansia, causate dalla difficoltà di comunicare e vivere bene la propria quotidianità.
  • Aumento dei conflitti sociali dovuti ai problemi di comunicazione, come alzare troppo il volume di TV e radio infastidendo gli altri[
  • Indipendenza limitata, con necessità di essere aiutati anche nelle operazioni più semplici della vita quotidiana.
  • Qualità della vita complessivamente più bassa.

In sintesi, la presbiacusia non trattata può avere pesanti ripercussioni sul piano clinico, psicologico e socio-economico.

Quali sono le tecnologie assistive che possono essere utilizzate per migliorare la qualità della vita

  1. Apparecchi acustici moderni: Grazie alla digitalizzazione, gli apparecchi acustici sono diventati più piccoli, discreti e efficaci nel migliorare l’udito, consentendo al paziente di partecipare attivamente alla comunicazione.
  2. Dispositivi per l’accessibilità: Installare dispositivi per l’accessibilità in casa, come sistemi di allarme luminoso per telefono o campanello, può aiutare il paziente con presbiacusia a rimanere autonomi e sicuri.
  3. Sistemi di amplificazione dei segnali acustici: Questi sistemi possono essere utilizzati per migliorare la percezione del suono in ambienti rumorosi o durante le conversazioni, facilitando la comunicazione.
  4. Tecnologie wireless e Bluetooth: L’utilizzo di dispositivi wireless e Bluetooth può consentire ai pazienti di connettersi facilmente a dispositivi audio, come televisori o telefoni, migliorando l’esperienza uditiva.
  5. Sistemi di soppressione del rumore: Questi sistemi possono aiutare a ridurre i disturbi uditivi causati da rumori di fondo e migliorare la comprensione del parlato[4].
  6. Telecomandi per regolare le impostazioni: Fornire ai pazienti telecomandi per regolare le impostazioni degli apparecchi acustici in base alle diverse situazioni di ascolto può migliorare l’adattamento e l’efficacia dell’uso di tali dispositivi.

Conclusione

La presbiacusia rappresenta una sfida significativa per la salute uditiva dei pazienti, con un impatto notevole sulla qualità di vita e sul benessere emotivo e sociale. 

Le cause e i meccanismi fisiopatologici sottostanti a questa condizione sono complessi e multifattoriali, coinvolgendo sia fattori genetici che ambientali.

La diagnosi precoce e accurata della presbiacusia è essenziale per garantire interventi tempestivi e adeguati. La valutazione otorinolaringoiatrica dettagliata, inclusa l’audiometria, insieme alla storia clinica e all’esame obiettivo, sono fondamentali per una gestione efficace della condizione.

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